Fragole a merenda

Il fornaio della domenica: come nasce un libro in questa piccola cucina

Era una fredda giornata di gennaio. Il cielo sulla distesa di tetti di là dai vetri sfoderava la mia luce preferita (grigio-promessa-di-temporale, ed era una promessa che avrebbe mantenuto), e le uniche signore a sfidare il gelo erano le mie dirimpettaie cornacchie (cornacchie vere, eh?, non metafore coi tacchi). Il forno era acceso, e tutti gli abitanti della variegata comunità di lieviti che popola la mia cucina vivevano momenti di grande effervescenza: reduci da giorni di intenso riscaldamento muscolare (rinfreschi, pre-impasti, ooop!-ooop!…), erano schierati in ordine perfetto sul tavolo da pranzo, trasformato ancora una volta in campo di battaglia, tutti in attesa di un mio cenno per dar vita a trecce, pagnotte e croissant. [continua a leggere…]

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Il fornaio della domenica: lievito, macchie d’inchiostro & nuvole di farina

Il fornaio della domenica: il pane fatto in casa raccontato ai principianti

La pioggia picchiettava sui tetti di là dai vetri al ritmo di danza delle mie dita sulla tastiera: plic, plac! ti-tic, ti-tac! Era un meraviglioso pomeriggio di gennaio, con il cielo della mia sfumatura preferita (grigio-promessa-di-temporale, ed era una promessa mantenuta), e un freddo artico che aveva fatto desistere dai tacchi le signore. Dalla strada arrivavano solo rumori di suole spartane – ciac! ciac! – e di pozzanghere, quando ad attraversarle erano le ruote di una macchina… squash!
Dalla mia scrivania potevo godere di una vista, diciamo così, indiscreta, anche se involontaria. Al riparo di un grosso comignolo, forzatamente a riposo dalle consuete incursioni di caccia nei cortili del quartiere, la coppia di cornacchie del palazzo di fronte si dedicava a pratiche amorose del genere a cui ogni coppia vorrebbe dedicarsi, in un pomeriggio di pioggia e di gelo. [continua a leggere…]

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Una torta di datteri per il tè di Natale

“Ecchèccifà lei qui?!?” grida la portinaia con occhi spiritati, sporgendosi dallo spioncino della guardiola.
“Ho perso l’aereo…”
“Poooverine!!” urla, agitando le mani all’altezza delle guance rubizze, prima di spiaccicarle con uno schiocco disperato sulla bocca.

L’austera portineria del palazzo pulsa di inusitati bagliori: catene di palline a tinte fluo, stelle di plastica spruzzate di porporina, angeli di polistirolo con ali che devono esser costate lo scalpo a più di un’anatra (tutte piume vere, ma bluette…). Tralci di led con effetti speciali a intermittenza pendono dal soffitto a cassettone. Cordate di Babbi Natale vanno all’arrembaggio dei fregi degli stipiti e scalano la cassetta delle lettere.
Un presepe, con sfondo di carta polverosa recante l’effigie del Vesuvio, occupa l’intera nicchia sotto il finestrone. In attesa che il Bambinello trovi alloggio nella mangiatoia (mai prima di mezzanotte, sennò guai!), è come se tutti – angeli, Babb’e Nadal (come li chiama lei), pastori e contadine con le ceste colme di frutta in testa – si fossero dati appuntamento per un ballo di Carnevale in stile carioca. [continua a leggere…]

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Ingredienti: bicarbonatoburro-burro salatocacaocannellacardamomochiodi di garofanodark brown soft sugardatterifarina di segalemiscela quattro speziepanna acidasale finouovazenzero

Mowgli story: come nasce un lievito madre

Mowgli story: come nasce un lievito madre

Tutto ebbe inizio per colpa dell’influenza. Dunque di un virus, anche se questa è una storia di lattobacilli e altri batteri.

Non avrei avuto il coraggio di dichiarare al mondo che ero kappaò, se non fossi caduta vittima di quella perniciosa epidemia. Così, con la testa sul punto di esplodere, mi ero dovuta arrendere all’evidenza e avevo proclamato lo stato di calamità naturale: che nessuno mi disturbasse per quel giorno, io non c’ero. [continua a leggere…]

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Ingredienti: farina bianca 0 e 00farina di segalefarina integralefarina Manitoba

Finalmente Natale! E una ghirlanda di pane…

Finalmente Natale! E una ghirlanda di pane...

“Ma secondo lei, dove li mett’io ‘sti Babb’e Nadal?!?” urla la portinaia dal penultimo piolo. Ha la divisa azzurra cosparsa di porporina, un paio di lunghe serpentine luccicanti a tracolla, e tra le mani un informe ammasso di peluche bianco e rosso, che solo ad una attenta osservazione si rivela per quello che è: una cordata di Babbi Natale, arrampicati a loro volta su delle scale a pioli. E’ evidente che siamo sull’orlo di una catastrofe: un’orda di barbuti in divisa di pannolenci e berretto col pon-pon sta per espugnare la portineria. [continua a leggere…]

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Ingredienti: burro-burro salatofarina bianca 0 e 00farina Manitobalattelievito di birramalto d'orzosale finouovazucchero semolato

Festa di Natale in libreria

Finalmente Natale!: go Sabrine go!!!

“E adesso non posso proprio più scappare” mi dicevo, mentre a passo svelto mi avviavo verso la libreria. Ma c’era una contraddizione in questo mio pensiero di fuga: perché se una si dà tanto da fare per organizzare tutto proprio come fosse a casa sua – biscotti, nastri, vino allo zenzero, piccole mele e cesto di legna compresi – non si capisce perché dovrebbe darsela a gambe proprio sul più bello… [continua a leggere…]

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Storia di un libro in una piccola cucina

Storie e ricette non escono mai a caso, dal mio archivio-teiera-di-latta. Quando decidono di metter fuori la testa, sollevano il coperchio e se ne vanno a spasso tenendosi per mano. E anche se io me ne stupisco sempre, c’è un principio d’ordine in quel guazzabuglio di foglietti spiegazzati, un filo che annoda i ricordi agli ingredienti, e me li fa trovare già disposti secondo un senso logico. [continua a leggere…]

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Una piccola storia di Natale

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Tutto ebbe inizio un pomeriggio d’ottobre. La luce allungava ombre morbide sulla mia scrivania, attraversava il vasetto degli omogeneizzati di Polpetta che ospitava un tralcio di piccole mele rosse, e rimbalzava sulla tastiera. Io la rincorrevo tra i tasti – tic, tic, ti-tac…  – una parola dietro l’altra, mentre mi concentravo su quel lavoro che si trascinava da tempo e che finalmente ero a un passo dal concludere. Pregustavo già il piano libero dai fogli, gli archivi in cartelle ordinate, e all’orizzonte un piccolo corteo di settimane che avanzava al mio indirizzo sventolando cartelli con scritte incoraggianti: “Tempo disponibile in vista”, “Giornata pigra a disposizione”, “Pomeriggio di libertà”… Wow! [continua a leggere…]

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Il soda bread di ceci ai pomodori secchi


E questo l’ho trovato in un cassetto… il video, voglio dire. E’ rimasto lì nascosto per due anni, in attesa del momento propizio per raccontarvi una ricetta che è per molti versi la metafora di questo piccolo blog. Perché a dispetto di quel mazzo di fiori azzurri (che avevo comprato mezz’ora prima dal mio amico Abu, all’angolo della via), racconta la semplicissima storia di un “soda bread”: una cosa che è un pane, ma non spaventa nessuno perché è così facile che può farlo anche un bambino. [continua a leggere…]

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Kanelbullar: le brioches svedesi di Natale

Kanelbullar: brioches svedesi alla cannella per Natale

Così ho gettato il cuore oltre l’ostacolo. Ho deciso che non ne potevo più di stare ferma, e di tutte quelle letture fuori orario distesa sul divano. Della cucina che si animava solo a sera con l’arrivo di Monsieur, e delle interminabili giornate appese a un braccio ingessato. Dei divieti, del riposo obbligato, delle posture rigide accompagnate dagli “ohiohi!”. Mi sono guardata allo specchio e, per la prima volta in una settimana, mi sono vista sotto un’altra luce: non erano cambiate le appliques del bagno ma i miei occhi. Dentro quel vecchio maglione – l’unico che mi entrasse – c’ero sempre io, con la stessa armatura di gesso ma con un’idea di me tutta diversa: “Ok, non sono una senza il braccio destro: semplicemente, sono mancina”. E ho iniziato a comportarmi di conseguenza.

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Ingredienti: burro-burro salatocannellafarina bianca 0 e 00farina Manitobalattelievito di birramieleyogurt e yogurt grecozucchero semolato