Chokladbollar: le polpette svedesi di cioccolato

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Chokladbollar: polpette svedesi di cioccolato

“Un’altra volta?!?” grida la portinaia sporgendosi dalla guardiola e alzando gli occhi al cielo. “Poooverine!! Ma lei all’urde deve andare, ennò in vacanza!”
“Ma veramente non ero in vacan…”
“Eppeggi’ancore!! Sempre all’urde deve andare, così la tengono ferma e la finisce di buttarsi dalle scale! Evvero dottore? E… buon anno, eh!”

“Te la sei cercata…” sibila soddisfatto mio marito, mentre con una mano sola cerco di contribuire a scaricare il bagagliaio. E stavolta devo ammettere che non ha torto (ma voi vedete di non raccontarglielo…)

Succede, da queste parti, che una povera signora, rimasta sequestrata in aeroporto sei ore più del previsto, sia arrivata a destinazione nel cuore della notte letteralmente inferocita con l’universo mondo (o meglio: con la porzione di mondo che abita i cieli).
Ma le è bastato deporre oltre la soglia di casa il suo bagaglio a mano – contenente, oltre alle solite scartoffie, un abito da sera, due bulbi di giacinto appena sbocciati e una scatola di polpette al cioccolato – per realizzare che quella non era una notte qualsiasi: erano le prime ore della vigilia di Natale.

“Non possiamo trascorrere un Natale senza un po’ d’atmosfera…” mi son detta attraversando le stanze. E senza accorgermene – complici un paio di cappuccini di troppo e tre polpette assunte come antidepressivo durante le mie ore da ostaggio – mi sono ritrovata tra palle di vetro, ghirlande, cannella e melagrane.
“Cosa saranno mai un paio d’ore di sonno perdute in confronto alla sorpresa?” pensavo mentre saltellavo su e giù per la scala, felice come una bambina. Dimentica di tutto: dell’alba che arrivava, della stanchezza…

In effetti, è stata una sorpresa scoprire che a un balzo dal sesto piolo – giusto un po’ prima del pavimento – c’è un inatteso spigolo del tavolo da pranzo (sì, proprio quello di assi da cantiere che ben conoscete…): non aspettava altro che di passare un Natale da protagonista. Insieme alla sottoscritta, ça va sans dire…

Mio malgrado, sono stata l’attrazione delle feste: una specie di rottame ambulante a cui tutti si sono sentiti di rivolgere le loro premure. Non sempre disgiunte da un po’ di sana curiosità…
Così ho dovuto spiegare per filo e per segno che cosa ci facessi in cima a una scala a pioli alle quattro del  mattino della vigilia di Natale, da dove avessi tratto l’energia per arrampicarmici (almeno fino al momento in cui ho deciso di esibirmi in un lancio senza paracadute), e cosa ci fosse dentro quelle tre polpette al cioccolato additate come causa prima di cotanta insana alzata d’ingegno.

Ora ditemi: voi vi sareste fidati di quel che raccontava una squinternata capace di certe acrobazie prenatalizie? Beh… loro no. E con questa scusa, si sono fatti fuori quaranta chokladbollar (un nome che solo a pronunciarlo uno si distrae e casca dalla scala…). Che poi era il motivo per cui le avevo preparate, queste palline di burro e cioccolato: facevano parte della dotazione per l’atmosfera di Natale. Con i pacchetti tutti uguali, i bigliettini e le candele sparse per la casa (c’è già chi ha pronosticato che il mio prossimo incidente domestico sarà una rivolta degli stoppini con un bel focarone…)

Chokladbollar: le polpette di cioccolato per Natale
Chokladbollar: le polpette di cioccolato per Natale

Ecco, adesso sapete perché quest’anno non ce l’ho fatta a farvi per tempo gli auguri di Natale. Ma c’eravate anche voi, nei miei pensieri… insieme alle balene. No, non è un’allucinazione da polpette energizzanti: è che avrei voluto respirare come loro – solo di tanto in tanto – per non sentire quella detestabile costola che si è atteggiata a primadonna per un po’.

Non c’è riuscita – nossignori – a rovinarmi il Natale. Né a impedirmi di preparare la cena di Capodanno per gli amici: mille lanterne cinesi hanno preso il volo sospinte dal vento nella notte, proprio davanti ai nostri occhi. Ciascuna a trasportare un desiderio, il più lontano possibile, il più a lungo possibile…
E il mio non era una colla a presa rapida per costole (pare si aggiustino da sole, se uno la smette di arrampicarsi sulle scale), ma un sogno leggero come carta: l’ho affidato a una lanterna già in volo, afferrata col pensiero mentre scivolava pigramente davanti alla finestra.

Quanto a voi, inseguite i vostri sogni e fate in modo che si avverino: ci sarò anch’io a soffiare in direzione della vostra lanterna…

S.

CHOKLADBOLLAR: LE POLPETTE SVEDESI DI CIOCCOLATO

INGREDIENTI

burro: 80 gr
fiocchi d’avena: 75 gr
fiocchi d’orzo: 75 gr
dark brown soft sugar: 60 gr
cocco grattugiato: 50 gr (più o meno) 
cacao amaro: 3 cucchiai (generosi, siamo a Natale…)
caffé: 2 cucchiai
sale fino: 1 pizzico

Tirate fuori il burro dal frigo con un po’ d’anticipo (vi serve appena morbido).

Mettete i fiocchi d’avena e quelli d’orzo nel mixer e lavorate per una decina di secondi (non di più): dovete solo tritarli un po’ per renderli più fini, e non ridurli in farina (sennò vi perdete il gusto di masticarli). Rovesciateli in una ciotola e tenete da parte.

Lavorate nel mixer il burro e lo zucchero: fermatevi di tanto in tanto e raschiate le pareti del bicchierone con la spatola di gomma. Quando lo zucchero non formerà più grumi (il che richiede almeno un paio di minuti), aggiungete il caffé, il cacao e il sale e lavorate finché il composto non è ben amalgamato.

Rovesciatelo nella ciotola con i fiocchi, mescolate bene con un cucchiaio e poi passate alle mani: per formare tante piccole polpettine di 2 cm di diametro.

Man mano che sono pronte gettatele in una ciotola nella quale avrete messo il cocco grattugiato, e fatele rotolare agitandola un po’ (tradotto: non sporcatevi le mani di cocco, altrimenti finisce dentro la polpetta successiva…)

Disponete le polpettine in un piatto, leggermente distanziate tra loro: dopo una mezz’oretta, quando il cocco avrà fatto presa, potete tranquillamente sovrapporle. Se invece siete in vena di finezze, mettetele direttamente nei pirottini di carta. E magari riempite qualche piccola scatola di latta o di cartone, da far scivolare nella calza della Befana se siete ancora in tempo…

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Dark brown soft sugar – E’ quello zucchero scuro, un po’ appiccicoso, che si usa per i dolci americani, Se non lo trovate, sostituitelo con uno zucchero di canna (il meno dolce e più aromatico che avete) 
Caffé – Fate un caffé forte, oppure sciogliete in due cucchiai d’acqua calda un cucchiaino di caffé solubile.
Fiocchi – Se non trovate i fiocchi d’orzo potete tranquillamente utilizzare solo dei fiocchi d’avena: le polpette saranno lievemente più dolci.
Cocco vs confettini di zucchero – Se non amate il cocco potete rotolare le polpette nei confettini di zucchero, di quelli piccoli piccoli e regolari (non lo zuchero in granella, tanto per intenderci). L’importante è che l’effetto neve sia garantito…

Altre palline di Natale al cioccolato:
– tartufini di cioccolato al peperoncino