Insalata di rape alla vinaigrette

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insalata di rape

Guardatela bene: questa non è una ricetta. Semplicemente non può esserlo…

E’ piuttosto una di quelle bislacche cartoline che servono a far viaggiare i miei saluti quando il tempo è più avaro del solito. E questo è proprio uno di quei periodi…

E’ come se un turbine di vento si divertisse a scompigliarmi di continuo la scrivania e le idee. Raccolgo fogli e li metto assieme come fossero mazzi di fiori. Ma basta un nonnulla, un soffio, e li ritrovo… senza petali. Dev’essere l’autunno: e quest’anno persino mi piace…

Vado al mercato, assaporo i colori e torno con sporte di frutta e verdura messe assieme come in una tavolozza: difficilmente so cosa farne quando le compero, ma mi lascio sedurre.
Così è successo per delle rape, l’altro giorno: erano belle, con delle piccole foglie ancora attaccate… Le ho messe in una ciotola sul mio piccolo tavolo da bistrot per poterle guardare.

La signora T. viene da uno di quei paesi che un tempo chiamavamo solo “Russia”. E’ una donna intelligente e molto in gamba, di una saggezza che talvolta mi sorprende. Mi passa certe vecchie ricette di sua madre, quando se le ricorda, e si premura nei giorni successivi di verificare se sono andate a buon fine. E’ severa: secondo lei non monto mai abbastanza uova e zucchero, per una torta che vi dovrò raccontare.
“Si sentono ancora i granellini…” e intanto strofina due dita e mi sorride.
E io docile continuo con la frusta, finché la massa non diventa quasi bianca e traboccante.
“Adesso-va-bene…” mi dice allora scandendo le parole.

Così ho pensato di chiedere a lei – che di rape non poteva non intendersene – come le cucinano al suo paese.
“Le rape noi le mangiamo grattugiate, oppure bollite…”
Le rape grattugiate mi mancavano: e mi sono fatta spiegare come le condisce sua madre.

“E poi però… le rape noi le usiamo per la tosse…”
“Bollite o grattugiate?!?”
“Ma no… intere e crude!”

Ho iniziato da quelle che mi potevano servire anche per cena. E mi sono ritrovata con una ciotola di rape deliziose, lievemente pungenti senza essere aggressive, croccanti e succose. Pronte in cinque minuti, le ho trovate persino carine da vedere: sembravano una ciotola di noodles…  Insomma: è finita che me le sono mangiate per merenda…

Quanto alla rapa antitosse, ho rimandato l’esperimento alla prima influenza in famiglia. Bisogna scavare un buco sulla sommità della rapa, riempirlo di miele e aspettare un giorno: l’indomani sarà pieno di sciroppo fait maison.

Pare funzioni a meraviglia. Ma non chiedetemi che sapore abbia: dubito che somigli a certi intrugli al finto lampone che mi propinavano da piccola. E ho la ragionevole certezza che non si possa nemmeno farci una vinaigrette

Saluti e baci (alla rapa),

S.

INSALATA DI RAPE ALLA VINAIGRETTE

INGREDIENTI

rape bianche: 3-4 di media grandezza
aceto di mele: 4 cucchiai
olio extra vergine di oliva: 2 cucchiai
zucchero grezzo di canna: 1 cucchiaino
sale fino: mezzo cucchiaino
pepe nero macinato fresco

Sciacquate le rape, sbucciatele e tenetele a bagno in una ciotola d’acqua fredda.

Preparate la vinaigrette mescolando aceto, olio, zucchero e sale: sbattete con una forchetta per qualche minuto per emulsionare bene (se avete una piccola frusta, usatela).

Asciugate le rape e grattugiatele con una grattugia a fori grandi. Conditele con metà della vinaigrette, mescolando velocemente (sono delicate, si rovinano se state lì a rimestare come fosse polenta…), poi mettetele nei piatti e guarnite con l’altra metà.

Mangiatele subito, se volete evitare che si scuriscano. Sono perfette accanto a una bistecca o a due salsicce alla griglia (dài, non storcete il naso… sta arrivando l’inverno! …)