Questa cucina torna a casa
Dopo la trasferta al Salone del Libro di Torino, la piccola cucina di FRAGOLE A MERENDA torna a casa: con tanti ricordi e i regali dei lettori
Dopo la trasferta al Salone del Libro di Torino, la piccola cucina di FRAGOLE A MERENDA torna a casa: con tanti ricordi e i regali dei lettori
La cucina di “Fragole a merenda” al Salone del Libro di Torino: piccole magie di un libro di racconti e di ricette, che è entrato nelle case – e nel cuore – di tanti.
Stavolta un post di sole tre parole: “Je suis Charlie” Scritto con convinzione, con passione e… col cioccolato. Perché un mondo in bianco e nero sarebbe un gran peccato…
E così è accaduto… Avrei dovuto metterlo in conto, date le circostanze, ma la mia indole tutt’altro che mondana ha resistito fino all’ultimo. “Cosa vuoi che importi alla gente di vedermi mentre me ne sto in cucina!” rispondevo a chi mi diceva che forse un video ci voleva, arrivati a questo punto.
Tutto ebbe inizio ai tempi dell’ultimo trasloco, un pomeriggio in cui decisi che ero stanca di aprire scatoloni. Collocai l’ultima pila di libri, richiusi la scaletta traballante, andai in cucina e mi misi a impastare una brioche. Non era certamente una priorità in una casa letteralmente sottosopra… Qualche ora più tardi, seduta davanti a una ciotola […]
Era uno di quei giorni in cui mi aggiro per la cucina a caccia di scatti. Non ricordo cosa avessi preparato, ma non è importante. Ricordo invece benissimo la luce, una luce diffusa e accecante capace di insinuarsi perfino in quell’angolo solitamente al riparo del frigo. E ricordo che era appena arrivato Gustave…
Tra-la-la… ho la gioia nel cuore! Lo so, ci vuole una bella faccia tosta a scomparire per tre mesi e poi ripresentarsi così, senza preavviso e senza spiegazioni, cinguettando come un fringuello in festa. Ma voi lo sapete: io sono una dai ritmi tutti miei.
“C’era una volta un piccolo verme, che aveva una casa bellissima. Nei giorni più grigi, quando una luce di ghiaccio luccicava sui tetti di città, timidamente si affacciava alla finestra: dava uno sguardo al mondo e decideva che non era il caso di andarsene a spasso. Allora si arrotolava placido, si godeva un meraviglioso profumo […]
Ci sono storie che restano sospese per anni prima di trovare la parola “fine”. La mia con il Manuale di Nonna Papera arriva oggi a compimento. A tre anni dalla raccolta di ricette – che avevo pensato per festeggiare il quarantennale della “mitica” prima edizione – e a uno dall’articolo in cui il grande quotidiano raccontava […]
Confesso: mi vergogno un po’. Comincio a sentirmi inadeguata in questo mondo sempre più affollato di gente di strepitosa, professionale efficienza. Mi guardo attorno e mi sento un marziano: io e i miei post solo quando riesco a farli come piace a me, le risposte ai vostri commenti quando ce la faccio, le risposte alle […]
Tranquilli: questo non è un post sui fiori edibili… e per la verità non so nemmeno se le peonie si possano mangiare. E’ solo che ci vuole un fiocco rosa in certe occasioni, e io oggi un fiocco non ce l’ho. E l’unica cosa rosa a portata di mano (fatta eccezione per una rapa un […]
Ieri, all’improvviso, la mia pagina da neofita su Facebook mi ha rimandato gli echi di un dibattito tra foodbloggers. Al centro dell’attenzione un articolo, uscito su un quotidiano online, che raccontava il mondo del foodblogging al femminile. L’ho letto e non era un brutto articolo: citava blog molto seguiti e molto seri e bloggers molto […]
Io e il tempo abbiamo uno splendido rapporto, da sempre. Ci rispettiamo a vicenda e nessuno dei due si azzarda a comportarsi come se l’altro non esistesse. Lui fluisce indisturbato, trascinando con sé quegli attimi così belli dai quali non riuscirei mai a separarmi se spettasse a me decidere. Ma non mi sento depredata: fa […]
“Poverine!…” esclama la portinaia alzando gli occhi al cielo ogni volta che passo di fronte alla guardiola. Non ho ancora ben capito se quel plurale sia frutto del dialetto o di un’illusione ottica: le sfreccio davanti correndo così tante volte al giorno che magari pensa che io abbia una gemella…
Scrivo a fornelli spenti: staccati. Con i traslocatori in arrivo e la casa imballata. Anni di vita stipati in cinquantotto scatoloni, e un numero imprecisato di pacchi distribuiti per le stanze. Stamattina si parte, destinazione nuovo indirizzo: che non è ancora una casa, ma qualcosa a metà tra un cantiere e un magazzino…
E questa sarei io… o meglio: quel che resta di Madame d’Aubergine dopo settimane di fuoco lontana dai fornelli, con una nuova cucina nella testa e una vecchia nel cuore. Stavolta niente ricetta, ma una foto bislacca scattata quasi per caso, mentre cercavo di far convergere meningi e obiettivo su dei biscotti al cioccolato. Quando […]
Ho sempre avuto un rapporto accidentato ed episodico con ricorrenze e compleanni. E’ più forte di me: me li dimentico.
Ci sono eventi dinanzi ai quali le parole si rivelano insufficienti. Non è che siano inappropriate: semplicemente, da sole non bastano. Sembrano non avere il giusto peso, anche se ci sforziamo di sceglierle con cura…
C’è un libro che mi è rimasto nel cuore e che più di ogni altro ha influenzato il mio modo di stare in cucina. Se oggi ancora mi diverto all’idea di stare ai fornelli, lo devo ai lunghi pomeriggi trascorsi a sognare sulle sue pagine, a osservare ogni dettaglio delle sue illustrazioni, a leggere digressioni […]
Cosa può spingere una tranquilla signora – pur con una vena di mai sopita eccentricità – a complicarsi deliberatamente la vita in una settimana già complicata di suo?
Parto. Questa volta vacanze ufficiali, stanziali e lunghe un mese. Vacanze nel senso letterale, cioè sommatoria di molte “assenze”: di impegni, di orari, di abiti da lavoro, di frenesie metropolitane, di afa milanese. Anche di linea telefonica: e qui sta il guaio.
Ogni due o tre mesi ci vince la nostalgia e risaliamo in macchina. Destinazione il Luberon, Provenza.
Dopo settimane di tormentati pensamenti e notti di sperimentazioni dagli esiti altalenanti, stamattina ho deciso: today is the day! Inizia la mia caduta libera nella blogosfera. Ufficialmente per mettere ordine in quel guazzabuglio di ritagli di riviste e foglietti indecifrabili che mi tiro dietro da anni e che più volte ho provato a trascrivere, senza […]