Al Salone del Libro: le cento vite di una brioche
Vi ricordate? Ve l’avevo promesso: prima o poi avrei trovato il modo di scrivervi una dedica vera, con la stilografica, sulla vostra copia di “Fragole a merenda”. Lo so, avrete pensato che son cose che si dicono, una di quelle frasi formali che lasciano il tempo che trovano e non impegnano a fare qualcosa per davvero.
E siccome sapete che sono allergica alle occasioni food-mondane – preferendo di gran lunga raccontarvi le mie ricette e le mie storie da quassù – vi sarete detti che tanto valeva ritagliarsi la cartolina con la rapa-palloncino (che, just in case, è sempre disponibile) e incollarla sul frontespizio del libro in funzione “dedica fai-da-te”.
Però pensateci: se mi conoscete bene, se siete amici di lunga data di questa piccola cucina, dovreste ricordarvi di quando vi ho promesso che avrei scoperto chi era Nonna Papera… e l’ho trovata per davvero! Insomma: io sono una che ci tiene a mantenere gli impegni. E tiene molto a tutti voi.
Così stavolta ho pensato che fosse giusto infilare in una sacca ciotole, farine e mattarello, tirar fuori la faccia tosta delle grandi occasioni, e partire. Essere io a muovermi per venirvi a conoscere, ricambiando tutti gli inviti che avete sempre accettato da me.
Questa piccola cucina, signori miei, si appresta a un grande evento (e mentre lo scrivo mi sembra ancora più grande, dato che non ha precedenti in questo blog): dai tetti che ormai ben conoscete, si trasferirà per un giorno al Salone Internazionale del Libro di Torino. Per incontrarvi.
E se nel gergo di chi se ne intende di occasioni food-mondane quello in programma sarebbe uno “showcooking”, a me questa definizione fa venire l’orticaria: come le “props”, gli ingredienti gratuitamente esotici e le ricette inutilmente complicate. Cercate di capirmi: non ci tengo a passare da snob, ma fatico a immaginarmi parte di uno “show”… anche se ha a che fare con il “cooking”.
Per questo cercherò con ogni mezzo di sentirmi come a casa, e vorrei che così fosse anche per quelli di voi che riusciranno ad esserci. Vedrò di tirarmi dietro un po’ di quegli utensili che spuntano regolarmente dalle mie foto, ma – avendone già abbastanza di traslochi – mi rassegnerò a lasciare al suo posto il vecchio tavolino da bistrot. Non sono invece affatto certa di riuscire a non farmi seguire da Agostino: ho come l’impressione che, dopo i lunghi secoli di oblìo nelle cantine di questo vecchio palazzo, non si lascerà sfuggire l’occasione di una trasferta elettrizzante. Siete avvertiti: nel caso dovessero accadere in diretta fenomeni inspiegabili, sappiate che nemmeno l’efficientissima organizzazione del Salone del Libro può aver ragione di un fantasma dispettoso..
Pare però che mettano a disposizione attrezzature professionali e persino dei veri chef, nel caso un autore dovesse aver bisogno di una mano. Ora, io spero di non deludere nessuno, ma preferirei che a darmi una mano foste voi: esattamente come accade quando siamo tutti insieme in questa piccola cucina. Del resto non dobbiamo mica preparare chissà che… Vorrei solo raccontarvi – insieme alle cose di “Fragole a merenda” che avrete la curiosità di sapere – com’è facile fare una brioche… e quanto può rivelarsi divertente!
Per esser certa di riuscire a raccontarvelo nel poco tempo a disposizione – senza rischiare di restare ipnotizzata dal lievito che ribolle o ritrovarmi avvinghiata all’impasto senza via di scampo – ho pensato che mi serviva un amico: perché anche le più impenitenti facce toste hanno bisogno di un amico vero per sentirsi come a casa…
E siccome la sottoscritta trova molto divertenti le coppie improbabili e bizzarre, non aspettatevi che sia uno “food-qualcosa”, se non nell’unica accezione possibile in questa mia cucina: è un “buongustaio” nel senso che ha “buon gusto” per il cibo.
Direi che vi ho detto proprio tutto. Non mi resta che tornare di là, verificare la lista degli ingredienti da infilare nella sacca (per l’occasione ho tirato fuori quella da spiaggia: un figurino…), e provare a spiegare ad Agostino perché sarebbe meglio che se ne restasse a casa. Quanto a voi, spero possiate esserci: sarebbe davvero bellissimo.
Nel caso, vedete di non dimenticare la copia del libro: sempre che vi faccia piacere avere una dedica scritta a mano dall’autrice! E sappiate che, qualora non l’aveste trovato in libreria, alla Guido Tommasi hanno tenuto da parte le ultime scatole proprio per l’occasione (in attesa che arrivino le copie fresche di ristampa).
E adesso spero non siate imbarazzati se vi dico che, presenti o meno, vi avrò tutti nel cuore…
Saluti e baci (emozionati e infarinati),
S.
Che bello, Sabrine!!! Ogni tuo post è una sorpresa e questa volta per un’occasione superspeciale! Sana invidia per chi sarà con te, la mia copia è fiduciosa di passare per le tue mani prossimamente…magari in occasione di un romantico giretto a Venezia? 😀
Ciao Sabrine e grazie per avermi coinvolto in un turbinio di brioche e marmellate (il tuo “Fragole a merenda” non ha un posto nella libreria di casa…gira in continuazione tra cucina-comodino-soggiorno)
Cara Marina, l’immagine della “copia fiduciosa” mi restituisce l’idea di un libro che non è solo di carta… ma è quasi umano! Del resto, come potrei altrimenti definire quel suo girovagare in casa tua tra cucina, soggiorno, e camera da letto? Felice di saperti in un turbinio di brioches e marmellate, attendo – se ti va – inoppugnabili prove fotografiche delle tue realizzazioni: va bene tutto, qui non siamo a un concorso di fotografia! Siamo in una piccola cucina tutta nostra, liberi di fare ciò che ci diverte… Un saluto a Venezia (manco da un bel po’) e grazie per il bel commento. A presto!
Cara Sabrine che emozione! Sarà per me come sapere che una mia cara, “vecchia” amica è diventata famosa. E gioire per lei come se fossi io. Le tue parole mi commuovono e sorprendono sempre….Peccato non poter essere lì anch’io…Ma ti abbraccio per ora virtualmente e, un domani, chissà…Mi piace, in questa occasione, ricordare il titolo di un mio libro di latino di 1a liceo classico (tempi remoti, ahimè): Ad altiora cara Sabrine, sempre. Con affetto
Ma che famosa… è solo che questa cucina ormai è piena di amici, e l’uscita del libro è stata l’occasione per accorgersi che sono tanti.
Grazie per quello che hai scritto: “gioire per lei come se fossi io” non è da tutti! Ho riletto più volte il tuo commento, e tra le righe (e quella punteggiatura inappuntabile) ho scorto comuni reminiscenze: ad altiora!, Biribissi. Semper…
Che emozione grande sarà!
Purtroppo non ci potrò essere, visti i km di distanza, ma ti penserò . Eccome se ti penserò. Sarai nel mio cuore invece che davanti ai miei occhi!
Un bacio e in bocca al lupo!
🙂
Cara Gaia, avendo passato da un pezzo l’età dei rossori adolescenziali, non credo che sarà quel genere di emozione a complicar le cose. Fatico invece ancora molto ad accettare l’idea di non essere quassù, tra le mie cose, con la distesa di tetti che mi fa sentire come tra le nuvole… per questo vorrei riuscire a far tutto come se fossi nella mia cucina vera: che poi è ormai “nostra”, cioè di tutti gli amici di FRAGOLE A MERENDA… E adesso che ci penso, potrebbe essere proprio questo a riequilibrare le cose: la presenza degli amici, stavolta dal vivo. Mi farebbe sentire in un posto “mio”. Chissà? Sono molto curiosa…
Grazie di cuore per il commento e per gli auguri! (ecco dove avevo letto “in bocca al lupo!”… cfr. risposta a Sonia, qui sotto…)
😀 crepi il lupo in culo alla balena!
Mentre del lupo so che ha presa delicata, ancorché con denti… da lupo, nulla so della balena: e quasi preferirei non approfondire il tema, fidandomi dell’espressione utilizzata come augurio! Perciò grazie, cara Sonia, per la tua “doppia” partecipazione: da punti di vista (e di specie) diversi! Un abbraccio!
P.S. quanto ho scritto a proposito del lupo, vale per l’espressione “in bocca al lupo!”. Ma allora, perché mai questo povero lupo dovrebbe finire anche all’altro mondo?!? Forse che a masticare signore un tantino stagionate si finisce per stramazzare?
Troppo lontano per unirmi a te mia cara signora,
aspettero’ impaziente foto e racconti…
Divertiti e conserva ogni piccolo frammento di ricordo
Cara Daniela grazie! Quello che spero è proprio di divertirmi, esattamente come quando sto in cucina…. Ma se mentre cucino le foto mi servono a guardare il cibo e gli ingredienti con occhi diversi, e questo mi appassiona, quando vado in giro la macchina fotografica non la porto mai! Non riuscirei a viaggiare se non armata del mio solo sguardo: altrimenti mi sembra di perdermi delle cose, che so… le atmosfere, le espressioni della gente, le sfumature più sottili… non ci riesco a farle mie con una foto, preferisco tenermele a memoria (e me le ricordo tutte, se mi interessano!). Dunque vivrò questa esperienza esattamente come un viaggio: un incontro… anche con chi è di là dall’Oceano. Ciao Daniela!
E’ vero, verissimo: fare una brioche è più facile a farsi che a dirsi, intreccio compreso. Io a Torino non potrò esserci, ma una delle tue brioche – prima di leggerti oggi (!) – ha profumato la cucina Fiordisambuco (foto via mail) e, morbida e saporitissima, ha conquistato il parentado che l’ha già prenotata per una merenda campestre domenica prossima.
Claudette
Cara Claudette, di certo fare una brioche è facilissimo per te: ho appena ricevuto la foto della tua brioche al pecorino e… semplicemente perfetta! Adesso ti immaginerò alle prese con impasti e con intrecci, per la gioia – e le prenotazioni – del parentado. E vorrei essere un grillo tra l’erba per prender parte alla vostra merenda campestre… Grazie ancora per la foto (su Pinterest appena possibile). Ti abbraccio
Che peccato non potrò esserci!!! Ma un giretto a Roma non lo farai??
In bocca al lupo!
Vediamo di stare dalla mia parte, per favore! Non vorrei fosse finito archiviato per sempre il mio innato istinto alla discrezione…. Confido nella “presa morbida” del lupo. Grazie Simona!
Semplicemente e Straordinariamente GENUINA.
Non c’è dubbio alcuno che la Tua carta vincente sia proprio la Tua reticenza a tutto ciò che è costruito.
Un grossissimo in bocca al lupo con la speranza che prima o poi un incontro si possa “combinare” anche in Emilia…intanto mi stampo la cartolina con la rapa-palloncino! 😉
A.
Cara Antonella, hai perfettamente centrato la questione: “tutto ciò che è costruito” mi fa sentire un po’ in gabbia. Sarà che per me FRAGOLE A MERENDA è un esercizio e uno spazio di assoluta libertà, sarà che l’ho sempre fatto perché mi andava e quando e come mi andava, sarà che non ho mai voluto accettare di dividerlo con qualcuno che non fossero i miei amici-lettori: fatto sta che mi sento come una appena sbarcata su Marte. Per me è assolutamente innaturale cucinare in trasferta, così sto meditando di tirarmi dietro almeno le mie ciotole, e un po’ di quelle cose low-tech che sono le uniche con le quali so stare in cucina. Credo proprio che sembrerò un marziano: spero che dall’Emilia il verde risulti un po’ sfumato… Ciao Antonella e grazie per il commento affettuoso!
Che bello!!! Finalmente potrò conoscerti…non ci posso ancora credere che sarai nella mia città al Salone del Libro. Verrò sicuramente con la copia del tuo libro che piace molto anche a mia figlia (ora che ha cominciato a fare i dolci segue le tue ricette e vedrò se riuscirò a convincerla a venire).
A presto…
Chiara, sarei davvero felice se riuscissi a venire! Il Salone del Libro è… un posto per libri e per amanti dei libri. Dunque mi è parsa l’occasione giusta per incontrare gli amici di FRAGOLE A MERENDA… di tutte le età! E adesso so che scruterò l’orizzonte con il mio sguardo astigmatico e penserò: dov’è Chiara? A presto!
Ciao Sabrine, da un po non ci scriviamo, ho letto da qualche giorno non ricordo se su fb o su instagram, che vai al salone del libro, non farci caso se piango , ma ogni anno da sempre i miei giorni al salone sono sempre stati quelli che mi hanno fatto vivere di rendita per tutto l anno, un carissimo amico libraio, che ora se n è andato per sempre, un giorno mi disse che, io forse, avevo un rapporto quasi sessuale con i libri, e tu , tu che io ammiro, stimo, tu che mi hai regalato così tante ricette ben riuscite ,tu che per me sei “l allegria” delle ricette, tu ci dai sempre la speranza di riuscire a crearle, non belle come le tue, ma c infondi sempre la speranza!!! E quest anno , vai al salone del libro e io, per la prima volta, non potrò esserci , con mio grande rammarico, ho fatto da poco la protesi ad un ginocchio, che non mi dava tregua e sono ancora in riabilitazione, non posso pensare che tu sarai là, splendidamente presente e io non ci sarò!!!! In bocca al lupo cara, per tutto!!! Sarai circondata dal successo e da tanta ammirazione !!!!! Te li meriti entrambi, ti penserò!!!! Un grande abbraccio, la nonna!!!!!
Cara Maria, sapessi con quale gioia ricordo il tuo primo messaggio: era scritto a mano su un foglietto poggiato sulla tua copia di “Fragole a merenda”. Era firmato “Maria, la nonna che possiede ben 65 libri di cucina”. Era pieno di entusiasmo, di vitalità, di gioia di vivere: e l’avevo doppiamente apprezzato quando avevo scoperto che tu i libri – anche per mestiere – li hai… nel sangue! Ho poi seguito le tue sperimentazioni con le mie ricette, gioendo dei tuoi successi (vogliamo ricordare certe sfornate di piccole brioches?), e mi sono inorgoglita a leggere che consigliavi “Fragole a merenda” ai clienti della libreria di tua figlia. Tutto questo per dirti che sarai al Salone del Libro anche quest’anno, cara Maria, portata non dal tuo ginocchio dispettoso ma da me: girerò tra gli stand e gli scaffali e mi sembrerà che tu sia lì, a darmi preziosi consigli di lettura… da esperta di libertinaggio culturale, come diceva il tuo amico libraio!
Grazie: mi hai scritto un commento bellissimo, che non dimenticherò: come quel primo bigliettino scritto a mano… Torna presto in forma! Ciao “nonna” Maria!
Cara Sabrine,
purtroppo non potrò esserci, ma puoi immaginare quanto mi dispiace! Mi devi dare più preavviso per un eventone di questo genere…
Ti penserò mentre impasti e inforni, sperando di avere prima o poi un tuo autografo sulla mia copia!
Cara Isa… c’è una parte di me che fatica ancora ad accettare questo “eventone”: sarà per questo che l’ho detto solo quando non potevo più tacerlo? Adesso ci sono, e alterno training autogeno a sfornate di prova (non è esattamente nella natura delle cose produrre una brioche in 45 minuti…), oltre a tutto il resto naturalmente (potrei mai farmi mancare qualche operaio pasticcione, tanto per dirne una?)
Pensami, mentre impasto cercando di tenere a debita distanza Agostino (oggi qua bruciava di tutto: dai mattarelli alle brioches!). Un bacio al tupi, che oramai sarà grandissimo, e un abbraccio caro a te. Ciao Isa!
Fa un po’ strano poter scrivere: a domani…
Cara Sabrine, sono anni che ti seguo ed ora finalmente credo sia arrivata l’occasione giusta per scriverti….Come per uno strano gioco del destino, qualcosa in questo momento mi ha voluta qua, seduta in poltrona a ” sbirciare” velocemente tra le pagine del tuo blog, per scoprire che domani, o meglio oggi stesso (ė passata la mezzanotte da un quarto d’ora) tu sarai qui a Torino nella mia città. Inutile dirti che ogni mio impegno antecedente ė disdetto, per me sarà un’emozione speciale poterti finalmente conoscere! À bientôt! Luisa
Cara Sabrine,
sono molto contenta di averti conosciuto oggi al salone del libro. Non vedo l’ora di mettere in pratica le tue ricette. Grazie!
Come mi sarebbe piaciuto incontrarti , conoscerti di persona….! Sarei venuta con la mia copia sotto braccio ( libro che gironzola per casa come avesse proprie gambe..) per stringere la mano ad una scrittrice che , oltre che scrivere in modo impeccabile ed originalissimo , dimostra di avere un gusto ed una sensibilità squisiti…..
Spero di avere un’altra occasione. ..nel frattempo ti seguirò in questa piccola cucina virtuale. …
Un abbraccio forte forte. …
Carolina
Che bello! Ci sarei tanto voluta essere. Magari quando dovessi venire a Roma 🙂
In bocca al lupo! (Tanto sappiamo già che andrà benissimo 😉 )