Un libro per amico

http://www.fragoleamerenda.it/author/sabrine/

E così è accaduto… Avrei dovuto metterlo in conto, date le circostanze, ma la mia indole tutt’altro che mondana ha resistito fino all’ultimo. “Cosa vuoi che importi alla gente di vedermi mentre me ne sto in cucina!” rispondevo a chi mi diceva che forse un video ci voleva, arrivati a questo punto.

Finché un bel giorno mi sono fermata a riflettere e ho capito che in questa cucina non c’è “la gente” ma ci siete voi: i miei amici di penna e di fornelli, gli assaggiatori ufficiali di tante mie ricette, i commentatori appassionati. I fornitori dell’unica fonte di energia sulla quale possa contare, quando scrivo i post nel cuore della notte strappando il tempo alla vita al di qua dello schermo del Mac.

Allora tutto è diventato più facile: naturale e spontaneo come quando vi racconto le mie storie, anche se stavolta non mi sarebbero servite le parole. Così è nato questo video, nel quale c’è molto di me: la cucina che ormai conoscete, le mensole con i barattoli di semi e di farine, il vecchio tavolino da bistrot, le fruste a mano, le ciotole di latta. Quando l’ho visto per la prima volta mi è venuto un colpo: “Allora è proprio tutto vero…”, mi son detta, come se non fossi io l’unica a saperlo già.

E’ stato come rivedere il dietro le quinte di tanti miei post, dettagli che finora affioravano qua e là tra le righe semplicemente perché mi scappavano dalla penna (…ooops! … dalla tastiera) senza che quasi me ne accorgessi. Ci sono i cesti di mele in giro per casa e il mio cestino con i nastri e le etichette (perché se non lo impacchetto come piace a me, nessun regalo mi sembra fatto con il cuore). I troni cinesi e la credenze spennellate dalla sottoscritta (ve li ricordate tutti quei post che avevano uno “slap, slap, sguishhh!” in sottofondo?). Efisio coi baffetti e Gustave con l’occhio strabico, la mia teglia per biscotti preferita e il coltello della prozia Gaetana… Mi sono vista mentre doso meringhe con la pinza da gelato e impasto una brioche con gli stessi gesti di Delfina. Mi sono accorta che uso le mollette da bucato non solo per la carta forno ma anche per gli appunti. E ho persino scoperto che con un vermicello di Gragnano in mano sfoggio una concentrazione da monaco amanuense, fa niente se non sto china su un codice miniato ma su una teglia di biscotti!

Ora, credetemi, non è stato facile mettermi davanti a una macchina da presa, ma una volta arrivata a quel punto ho deciso che tanto valeva starci per come sono. E non è di voi, che mi siete amici e ben mi conoscete, che avevo timore, ma di una certa signora che farà più di un balzo sulla sedia appena mi vedrà. Avrà da ridire sul mio abbigliamento casual (“Sì mamma, avevo le mie “solite” ballerine, e adesso sai che ne ho comprato un altro paio viola… E no, dei jeans e di quello “scialbetto” dolcevita blu non potevo fare a meno…”), sui miei capelli perennemente fuori posto e su certi azzardi di décor, come i tavolini vissuti e le tende di lino che trascinano a terra (“Tranquilla mamma, non ci è ancora inciampato nessuno…”).

Ma siccome – ballerine, ciocche irrequiete e graffi sui tavoli a parte –  questa è in fondo una piccola festa, ho fatto in modo che ci fosse anche una torta al cioccolato: quella semplicemente deliziosa della signora Conti, attualmente ubicata a pagina 236 (la torta, non la signora).
Vorrei che foste tutti qui per assaggiarla dal vivo, perché ne vale la pena. E perché con l’occasione potrei finalmente scrivervi una dedica, a mano e personalizzata come piace a me, sulla vostra copia di “Fragole a merenda”… così mi sembrerebbe di farvi un piccolo regalo, un pensiero gentile per dirvi grazie, perché nemmeno nei miei sogni più belli immaginavo che avreste accolto questo libro con tanto entusiasmo.

Troverò il modo, ve lo prometto (e se ve lo dice una che è riuscita persino a scovare Nonna Papera solo perché si era presa l’impegno con voi, potete star certi che ci riusciremo…). Potrebbe essere il nostro regalo di Natale, una cosa tra amici per farci gli auguri come se fossimo tutti in questa piccola cucina, la quale è troppo piccola per ospitarvi tutti quanti per davvero… e poi v’immaginate la portinaia con il grembiule blu che si affaccia dalla guardiola e dice: “Anche voi per la signora?!? Poooverine!!”

Adesso vi devo lasciare. E mentre l’ennesima mia notte trascorsa a scrivervi scivola via, e un’alba gelida spinge il buio più in là, la distesa dei tetti qui davanti s’illumina pian piano: minuscoli ghiaccioli rosa brillano come stelle. Sarà il caso che vada a prepararmi una cioccolata bollente per salutare il nuovo giorno…

S.

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Grazie a...
Lenny Pellico, che è riuscito a rendere benissimo con il suo splendido lavoro tutta l’atmosfera della mia piccola cucina.