La brioche al pecorino

La brioche al pecorino (ricetta)La brioche al pecorino (ricetta) http://www.fragoleamerenda.it/author/sabrine/

La brioche al pecorino (ricetta)

Ricetta consolatoria del ritorno. Uno fa un sacco di buoni propositi post-vacanzieri (“per qualche giorno mi riorganizzo la casa – e la vita – con calma”, “cucino lo stretto indispensabile e mi dimentico della macchina fotografica e del blog”) e poi butta tutto all’aria in un baleno.

Mi è bastata un’occhiatina al mio caro forno di città – un vecchio forno a gas docile e ubbidiente, così diverso da quello elettrico e supertecnologico della casa di vacanze – per farmi cambiare idea.

E ho deciso in un istante che se il rientro doveva essere “soft” tanto valeva concedersi il lusso di una ricetta lenta e goduriosa, per riconciliarmi con la metropoli e tutti i suoi frenetici corollari ribadendo la mia necessità di calma. Retaggio dei lunghi ozi estivi o follia pura? Non lo saprò mai.

Fatto sta che, con le valigie ancora da disfare, il mio primo pensiero è stato di tirar fuori dalla borsa il cubetto di lievito rimasto nell’altro frigo, che non avevo voluto buttare. Ho controllato la dispensa per capire di che entità fosse l’eredità lasciata dal passaggio di mia figlia e… mi sono messa a impastare!

Una brioche al formaggio, uscita perfetta dal forno a mezzogiorno giusto in tempo per uno spuntino con insalata e uova sode. E mentre placidamente mangiavo da sola, immersa nella lettura delle ultime pagine di quel libro che non ero riuscita a finire, pensavo che la saggezza è più a portata di mano di quanto pensiamo. Sovente intrecciata a un pizzico di leggera follia. Le valigie le avrei disfatte comunque, anche con tre ore di – accettabile – ritardo. Ma la mia casa profumava nuovamente di casa.

La sera la brioche rimasta era ancora fragrante. Ce la siamo finita, accompagnata a un bel piatto di fichi e prosciutto al forno. Una celebrazione di fine estate coi fiocchi, (in senso metaforico e non solo, visto che i fichi bisogna legarli…), insieme, a tavola: la nuova stagione poteva iniziare…

Buona ripresa a tutti! A presto,

S.

LA BRIOCHE AL PECORINO

INGREDIENTI

farina Manitoba: 500 gr
pecorino romano grattugiato finemente: 80 gr
burro salato: 60 gr
uova: 1
latte: 150 ml
lievito di birra: 25 gr (un cubetto)
zucchero: 2 cucchiai
sale: 1 cucchiaino

Fate intiepidire il latte, scioglietevi lo zucchero e sbriciolatevi il lievito mescolando bene finchè non si dissolve completamente. Lasciate riposare 5-10 minuti, finchè non si forma una bella schiuma.

Nel frattempo setacciate la farina, mettetela in una grande ciotola con il pecorino e il sale, mescolate bene e fate una fossetta al centro. Fate fondere dolcemente il burro e sbattete l’uovo in una ciotolina.

Quando il lievito avrà formato una schiuma compatta, mescolatelo velocemente per attivarlo al massimo e versatelo nella farina. A questo punto iniziate a sbattere con un cucchiaio per incorporare la farina nel lievito. Continuate a sbattere mentre aggiungete il burro e l’uovo (tranne un paio di cucchiaini che terrete da parte) e tanta acqua tiepida quanta ne serve a formare un impasto sodo e compatto. (*)

Rovesciatelo sul piano di lavoro e lavoratelo per una decina di minuti, effettuando 7-8 torciture.

Rimettete l’impasto nella ciotola pulita, ungetelo uniformemente con un cucchiaino d’olio per non farlo seccare, schiacciatelo con il palmo della mano e sigillate ermeticamente con la pellicola.

Accendete il forno a 220°.

Quando l’impasto sarà raddoppiato di volume rovesciatelo sul piano di lavoro, sgonfiatelo bene (non serve rilavorarlo) e tagliatelo in quattro parti, dalle quali ricaverete altrettanti filoncini di 3-4 cm di diametro. Intrecciateli come indicato in queste immagini (non spaventatevi, la tecnica è più semplice di quanto sembri: in pratica bisogna intrecciare i filoncini uno sì e uno no verso destra e poi uno sì e uno no verso sinistra, fino ad esaurimento della lunghezza disponibile)

Spennellate la brioche con il resto dell’uovo a cui avrete aggiunto altrettanto latte e fatela lievitare in un luogo riparato finchè non arriva quasi al volume definitivo (mi rendo conto che l’indicazione è alquanto vaga, ma diciamo che ci vorranno circa 30 minuti).

Infornatela per circa 30-35 minuti (dev’essere appena dorata, sennò non è più soffice). Servitela tiepida (da urlo) o fredda. Se ve ne avanza (eventualità piuttosto remota) potete farla a fette e passarla un attimo sotto il grill, oppure surgelarla.

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Della consistenza degli impasti lievitati
(*) Per capire qual è la giusta consistenza dell’impasto pulitevi le mani e provate a lavorarlo: se vi rimane appiccicato addosso aggiungete un po’ di farina, se non riuscite a farne una palla e i pezzi sembrano “sbriciolati” e non stanno assieme aggiungete acqua. Ogni eventuale aggiunta va fatta a piccole dosi (un cucchiaio di farina o di acqua).

Grazie per il premio…
…a Marifra79 del blog Menta e Liquirizia che, inconsapevole delle mie difficoltà in questo campo, me lo ha gentilmente assegnato. A fatica scrivo 10 cose vere di me (come prevede il regolamento):

1. mi serve un cappuccino appena sveglia
2. adoro il cioccolato
3. mi dimentico i compleanni (a volte anche il mio…)
4. dovrei portare gli occhiali, ma per vezzo giro senza e mi sforzo di vederci
5. amo le rose antiche (quelle che profumano e che appassiscono subito)
6. detesto ombrelli, orologi e lampadari
7. mi piace stare con i bambini, mi incanta sempre il loro modo di guardare il mondo
8. non sopporto le stoviglie di plastica, ma uso i tovaglioli di carta (a tinta unita)
9. sono assolutamente meteoropatica
10. non possiedo – per scelta – una lavastoviglie.

Adesso dovrei girare il premio a 10 bloggers, ma ho qualche difficoltà: sono qui da nemmeno 30 posts e non saprei davvero come sceglierli… Spero di non creare problemi dando a tutti i miei sostenitori la possibilità di ritirarlo.