Stelle di Natale

http://www.fragoleamerenda.it/author/sabrine/

messagiobowlFOTO700x250

Mi sono svegliata di buon umore. Aria gelida e cielo color della neve (avete presente quel grigio con la luce dentro di quando sta per nevicare?), pochi giorni a Natale e una confusione per casa di pacchi e pacchetti vari, regali che vanno e vengono, nastri, biscotti, panettoni.

Le luci della ghirlanda che si accendono appena scesi dal letto, colazione con i giornali del giorno prima (c’è più gusto a leggere i commenti) e adeguato sottofondo musicale (una raccolta di canzoni di Natale vintage comprata a Camden Town anni fa). Insomma: solo nuvole piacevoli all’orizzonte.

Poi esco in terrazzo, a contemplare la piccola ghirlanda di foglioline verdi fitte fitte e di bacche rosse e arancio, comprata ieri al mercato per appenderla al portone della casa nella quale passeremo le feste. L’avevo lasciata ai piedi del glicine, nella sua cassettina di legno, in una busta aperta per farle prendere aria: e non c’è più. Scomparsa. Dileguata senza lasciar traccia.

Dove può scappare una ghirlanda di Natale di bacche rosse e arancio, a piedi, di prima mattina, in una città gelata, sotto un cielo che promette neve? Dieci secondi per azzeccare la risposta giusta, l’unica possibile: dritta dritta nella pattumiera dei rifiuti indifferenziati, in cortile, cavallerescamente scortata da un premuroso signore convinto di accompagnarla all’indirizzo giusto.

Mi sono infilata la giacca, sono scesa in cortile, e sotto gli sguardi attoniti di due clienti della sciccosissima pasticceria al piano terra ho ispezionato con precisione scientifica i tre contenitori possibili (perchè mio marito è un tipo preciso, anche nella raccolta differenziata…). Era nell’ultimo bidone, sotto un sacchetto di foglie di carciofo, un po’ ammaccata ma ancora intera. Ho allungato il braccio, l’ho tirata fuori con nonchalanche, ho salutato le due signore con un largo sorriso, e l’ho riportata a casa salendo tre piani di scale due alla volta per smaltire il nervoso…

Adesso è di nuovo poggiata sul vaso del glicine, con qualche bacca spappolata, ma fa niente: non ho sempre sostenuto che la patina del tempo rende le cose più belle? Resta ancora un mistero come qualcuno possa – per eccesso di solerzia – averla scambiata per un sacchetto di spazzatura (che peraltro non siamo soliti tenere in terrazzo). Ma siccome è Natale, oltre ad incavolarmi mi sono messa a sfornare biscotti.

Di quelli semplicissimi, da preprare con i bambini. Potrei scrivervi come farli in due righe: mescolare gli ingredienti, tenerli in frigo per un po’, ritagliare i biscotti e cuocerli. Fine della ricetta, più semplice di così…

Ma mi piace pensare che ci sia qualcuno che abbia voglia di farsi dei biscotti di Natale ma non sappia da dove cominciare, perchè non ha mai messo “le mani in pasta”. Così ho deciso di spiegare tutto per benino, anche quelle piccole cose che sembreranno ovvie ai più. Perchè lo spirito del Natale è anche questo: stare in casa a fare biscotti e osservare la neve che imbianca i tetti. Con gioia, anche se c’è un freddo polare. E se vi hanno appena spiaccicato in fondo a una pattumiera la vostra ghirlanda del cuore.

Saluti e baci,

S.

STELLE DI NATALE

INGREDIENTI

farina 00: 200 gr
farina di mandorle: 60 gr
cacao amaro: 20 gr
burro: 100 gr
zucchero semolato fine: 80 gr
uova: 3 (1 intero e 2 albumi)
vanillina: 1 bustina
sale fino: 1 pizzico

Setacciate in una ciotola la farina, il cacao e la vanillina, aggiungetevi la farina di mandorle, il sale e lo zucchero e mescolate bene.

Fate fondere il burro e lasciatelo raffreddare un po’. Intanto sbattete l’uovo e gli albumi (non dovete montarli, ma solo amalgamarli bene).

Versate burro e uova nella ciotola con le farine, mescolate con un cucchiaio e poi passate alle mani, ma senza lavorare troppo l’impasto: deve solo essere omogeneo. Formate una palla, mettetela nella ciotola pulita, sigillatela con la pellicola e dimenticatevela in frigo per almeno una notte (o anche per un paio di giorni, se vi viene comodo).

Quando decidete di farci i biscotti, accendete il forno a 180°, tirate fuori l’impasto dal frigo, stendetelo con il matterello in una sfoglia di 4-5 mm e ritagliate le forme che vi piacciono. E’ un gioco da ragazzi (anzi, da bambini…) ma dovete fare attenzione a un paio di cosette di quelle che sembrano banalità, ma non lo sono…

Primo: siate rapidi, perché l’impasto contiene burro e dovete evitare che si riscaldi altrimenti vi si appiccica al mattarello e farete dei biscotti veramente brutti (e siccome è Natale, in famiglia se ne ricorderanno tutti per anni). Secondo: infarinate il piano di lavoro man mano che ritagliate i biscotti, cioè fatelo ogni volta che reimpastate gli avanzi per stendere una nuova sfoglia e non preoccupatevi se vi restano delle striature bianche nell’impasto (potete sempre spacciarle per un effetto speciale natalizio…).

Disponete le vostre opere d’arte su una teglia per biscotti ricoperta di carta forno e fate cuocere dieci minuti per lato. Poi date un’occhiatina e, se vi sembra che non siano ancora cotti, rimettete i biscotti in forno ancora per un po’. Non fateli asciugare troppo (è un rischio che correte, dato che sono scuri e non vi posso dire di cuocerli finchè non sono dorati… dunque fate attenzione e regolatevi voi).

Fateli asciugare su una gratella e conservateli in una scatola di latta. Oppure su un piatto, senza coprirli (con conseguente rischio di subitanea scomparsa…).

—————————

Cucinare con i bambini?
Fatelo: tutte le volte che potete. Con passione e con amore. Perché cucinare è il preludio del mangiare (bene e sano). Perché la cucina è un gioco creativo, ma anche rigore nelle tecniche e nella qualità degli ingredienti. Perché l’educazione alimentare è, per l’appunto, “educazione”. E perché i bambini, e non solo loro, si divertono.
Questo tema della cucina facile, alla portata di tutti, mi sta molto a cuore. Perché vedo in giro troppi ragazzi cresciuti a schifezze in scatola, in busta, piatti senza sapore per bambini che diventeranno adulti senza gusto. Un autentico peccato in un paese come l’Italia con grandi tradizioni culinarie.
Per questo ho accettato l’invito a partecipare alla giornata organizzata da Cookingshop e dedicata alla cucina per bambini. Grazie a Isafragola per l’invito (è riuscita a “stanarmi”…), e a Cookingshop per l’ospitalità. E grazie alle altre foodbloggers, per la bella giornata trascorsa insieme (Cecilia di Tour de fork, Claudia di Claudiacastaldi, Isa di Isafragola, Lydia di Tzatziki a Colazione, Silvia di Basilico & Pinoli, Virginia di Lo spilucchino).