Pausa té con sandwiches al cetriolo

sandwich al cetriolosandwich al cetriolo http://www.fragoleamerenda.it/author/sabrine/

Sandwich al cetriolo, by FRAGOLE A MERENDA

Una non ricetta. Post rapido, con giornata molto intensa davanti e qualche tocco d’azzurro timido qua e là tra i nuvoloni grigi.

Pensiero sotto la doccia: se piove ancora mi metto a lavorare con una bella tazza di té vicino alla tastiera; se invece vince il sole vado al mercato, faccio il pieno di frutta e verdura, e festeggio al ritorno la ritrovata ora d’aria (non so se mi spiego, ma qua ci mancano solo l’arca e qualche bestiola per sentirci come Noé…). La verità? Cerco una scusa per farmi i sandwich al cetriolo, che mi piaccioni da morire e vanno bene in entrambi i casi.

A dirla tutta vanno bene in un sacco di occasioni: per il té con le amiche in versione “arsenico e vecchi merletti”, come antipasto in un buffet o come finger food da aperitivo. Sono di una semplicità disarmante (la quintessenza dell’understatement britannico in cucina) e – sarà perché mi ricordano le scorribande giovanili nelle campagne del Kent – me li faccio appena posso. Girovita permettendo…

Have a nice day and… see you soon!

SANDWICH AL CETRIOLO

INGREDIENTI

pancarré al latte preaffettato
burro salato
cetrioli
succo di limone
sale e pepe

Tirate fuori il burro dal frigo mezz’ora prima. Imburrate tutte le fette in maniera omogenea (stesso spessore di burro su tutta la fetta e arrivare bene fino ai bordi, please). Non esagerate: il burro serve solo a proteggere il pane dal succo del cetriolo.

Sbucciate i cetrioli e tagliateli a fettine sottilissime con un coltellino affilato. Asciugateli delicatamente con un panno pulito per assorbire l’eccesso di liquido.

Confezionare i sandwich richiede un po’ di cura. Prendete una fetta imburrata e tappezzatela di file regolari di fettine di cetriolo leggermente sovrapposte (un po’ come le tegole di un tetto), cercando di arrivare bene ai bordi. Spolverate di sale e pepe, spruzzate con qualche goccia di limone, e ricoprite con un’altra fetta imburrata premendo bene per farla aderire.

Quando avrete terminato, avvolgete tutti i sandwich in uno strofinaccio bagnato con acqua fredda e strizzato bene (potete sovrapporli, l’importante è che non prendano aria e non si asciughino). Poi impacchettate tutto con della pellicola, appoggiate il pacchetto su un tagliere o su un grande piatto (per non fargli prendere forme strane) e mettete in frigo per almeno un’oretta.

Mezz’ora prima di servirli, tirateli fuori dal frigo e con un coltello molto affilato e bagnato d’acqua fredda rifilateli con cura ai bordi. Dividete ogni sandwich in 6-8 parti e servite.

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Di come affettare un cetriolo servendosi di un giornale
I cucumber sandwiches esigono che il cetriolo sia tagliato a fettine sottilissime. Quanto? Tanto per darvi un’idea, sappiate che l’ortodossia britannica prevede al riguardo la prova giornale: le fettine devono essere tanto sottili da permettervi di leggere il titolo di un articolo in trasparenza… Nel caso di esperimenti ripetuti, fate attenzione alle impronte digitali lasciate sul pancarré e gettate senza esitazione le fettine con tracce d’inchiostro.

Dell’invadenza di certi aperitivi (e di certe mamme…)
I sandwich al cetriolo rasentano la banalità, ma sono preziosi perché mai invadenti. Una cena di pesce con portate dal gusto delicato può essere disturbata da un aperitivo aggressivo. Lo stesso dicasi per il tête-à-tête “caviale e champagne” che avete studiato nei minimi dettagli (perché lui è di quelli che raccontano tutto alla mamma, la mamma è di quelle che raccontano tutto alle amiche, e le amiche della mamma son di quelle che raccontano tutto a tutti…): una svista del tipo “tartine gelatinate ai gamberetti del supermercato” vanificherebbe ogni vostro sforzo.

P.S. A proposito di invadenza: posto che il vostro tête-à-tête abbia avuto l’esito sperato, è consigliabile sottoporre il candidato a un ulteriore test a base di pane, salame e vino rosso del quale farete in modo che la suddetta mamma venga a conoscenza. Se la signora regge al colpo e lui si sdilinquisce al racconto delle vostre panificazioni casalinghe, procedete senza indugio. Se invece vi raccontano dal parrucchiere di una cliente preoccupatissima per quel gioiello di figlio che si accompagna a una signorina da trattoria, cancellatelo pure da Facebook e brindate per lo scampato pericolo.