Parfait al caffe’

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Parfait al caffe': una ricetta di semifreddo

“Cara mamma, sai bene che non sono tipo da cuoricini a tre per volta, ma oggi non ho resistito all’idea di celebrarti qui, in uno spazio che certamente è tutto mio ma va un po’ al di là della dimensione privata.

Non volevo arrivare con una di quelle creme per il corpo che regolarmente ti dimentichi di usare fino a farle irrancidire. Nè con dei fiori, perché il tuo giardino pensile è già una meraviglia e poi ubbidisce solo a regole tue. Ma scorrendo queste mie pagine, dalle quali fai spesso capolino, ho realizzato all’improvviso una cosa: e cioè che senza di te non esisterebbe il mio blog. Perciò mi scuserai se ti dico queste cose e ci sarà qualcun altro a sentirci: l’ho fatto apposta, vincendo la mia proverbiale ritrosia, perché te lo meriti.

Sei da sempre la mia mamma preferita: non che ne abbia mai avuta un’altra – tu basti e avanzi… – ma non ne ho mai neppure desiderata una diversa. Perché di te mi piacciono un sacco di cose e per un sacco di cose ti ammiro.

Per quella tua aria sbarazzina con la quale attraversi la vita e sembra che nulla mai riesca a scalfirti. Per quella grinta altera e dispettosa, che sfoderi anche per far la fila all’ufficio postale.

Per l’ironia, quella salvifica capacità di ridere di tutto – e soprattutto di sé stessi – che mi hai generosamente regalato. E per quelle gambe lunghe e affusolate, ancora bellissime, che hai sbadatamente dimenticato di trasmettermi.

Per la tua intelligenza, la tua determinazione, e quella laurea a pieni voti presa quasi di nascosto la notte in tre anni e una sessione. Per tutti quelli ai quali hai insegnato e ancora appassionatamente insegni.

Per le versioni di Latino a cui ti costringevo ad assistere, in silenzio perché non mi serviva il tuo aiuto ma solo la tua sicurezza. E per tutte le volte che mi invitavi a non controllare ogni verbo sul dizionario (“Se Vercingetorige una riga fa l’han catturato, adesso non può che essere in catene!”) facendomi arrabbiare.

Per i tuoi occhi con le pagliuzze dorate dentro, e il tuo sorriso perfetto. Per le centinaia di scarpe che hai posseduto: persino tre paia turchesi contemporaneamente, di cui una con il tacco dorato e la tomaia a pois. E per quei sandali gioiello di Enzo of Rome, che mi facevano tanto ridere e che adesso darei non so cosa per avere. Per quel tuo saper cucinare in chemisier di seta, inappuntabile e dritta come un fuso. Per la capacità di imbandire una cena all’improvviso o un buffet per cinquanta persone senza battere ciglio.

Per la tua patente da camionista e – un po’ meno… – per quelle sgommate al verde del semaforo, che ogni volta mi fanno alzare gli occhi al cielo mentre mi aggrappo con due mani alla maniglia. Per le due costole rotte al volante della jeep della Croce Rossa.

Per l’armadio traboccante di vestiti, e quel ripetermi sempre: “Ma perché non ti metti qualche colore addosso?”. Per gli eye-liner verdi e violetti, e per tutto il tempo dedicato agli altri: pochi sono capaci di ascoltare e aiutare come te.

Per la costante voglia di novità, che ti fa alzare il telefono di prima mattina per dirmi: “Ti comunico che da oggi ho cambiato casa!”. E per quel tuo ostinato rifiuto a leggere i libretti di istruzioni di ogni elettrodomestico, costringendo me a farlo al posto tuo.

Perché rincorri il sole e la luce al punto da far smontare sempre le persiane. Per il tuo assoluto rigore, e per l’altrettanto assoluta mancanza di disciplina dinanzi al cioccolato. Per il tuo non chiedere mai, pur dando sempre.

Insomma, cara mamma, avrai capito che non cambierei una virgola di te. Anzi… solo una mezza virgola cambierei: ed è quella coiffure che vista da dietro sembra il sedere di una gallina controvento, e che mi fa detestare cordialmente quel tuo nuovo parrucchiere.

Ma è solo un dettaglio, minimo. Per il resto sei e sarai sempre la mia mamma preferita. Buon compleanno,

S.”

PARFAIT AL CAFFE’

INGREDIENTI(per 4 persone)

panna fresca da montare: 200 ml
uova: 2 (solo i tuorli)
zucchero semolato fine: 3 cucchiai
caffé solubile: 3 cucchiaini colmi

per guarnire:
panna montata: 50 ml (circa)
cioccolato fondente: 1/4 di tavoletta

Accendete il forno a 160° e preparate una pirofila che possa contenere i bicchierini.

Fate scaldare la panna in un pentolino, portatela a bollore, poi toglietela subito dal fuoco e lasciatela raffreddare un po’. Aggiungetevi il caffé solubile e mescolate bene per farlo dissolvere.

Montate i tuorli con lo zucchero finché non diventano bianchi e spumosi. Poi aggiungetevi la panna a filo, mescolando con delicatezza per non smontarli (fate attenzione a che la panna non sia calda, altrimenti le uova “impazziscono”… e voi pure).

Versate il composto nei bicchierini e metteteli nella pirofila, riempitela con acqua bollente e infornate per un quarto d’ora.

Fate raffreddare il parfait prima di metterlo in frigo, ben sigillato con della pellicola, per qualche ora (o anche un giorno se vi viene comodo).

Al momento di servire guarnite con della panna montata e un po’ di cioccolato grattugiato… se vi potete permettere certe esagerazioni.

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Qualche nota tecnica
Panna montata – La quantità che vi serve per guarnire il vostro parfait al caffé è minima: non riuscirete a montarla. Perciò rassegnatevi: compratene un’altra confezione da 200 ml oltre a quella che vi serve per la crema, montatela tutta e utilizzate quella che rimane per far felice il fidanzato sportivo o gli amici della figlia sotto esame (sono gli unici a potersi permettere della panna in simili quantità…).
Cioccolato – Stessa storia: o avete un residuo di tavoletta fondente nascosto in qualche segreto pertugio della cucina, oppure dovrete comperarne una intera e devolverne la maggior parte ad assaggiatori senza problemi di prova costume. In ogni caso, mettetela nel freezer prima di grattugiarla utilizzando la parte della grattugia con i buchi più grossi (quella che di solito si usa per le verdure): vi usciranno fuori dei riccioli di cioccolato perfetti… e terribilmente invitanti.