Le fette biscottate semi-integrali

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Fette biscottate semi-integrali

Va bene la stanchezza post-vacanziera, va bene la poca voglia di fare e quel po’ di pigrizia indotta dal gelo invernale… ma non ho alcuna intenzione di rinunciare a una colazione della domenica in piena regola.

Veramente non ci rinuncio mai, perché per me quel quarto d’ora è fondamentale: mi serve a sintonizzarmi col mondo. Perciò me la prendo comoda: ho sempre fatto così, anche quando la sveglia era puntata molto prima di adesso. Mi siedo, sfoglio i quotidiani del giorno prima e sorseggio il mio cappuccino… sniffando. Già, perché per me l’aroma del caffé è il tonico dell’umore per eccellenza e io, di prima mattina, ho tutta l’intenzione di essere ottimista.

A farmi cambiare idea ci pensa la lettura: perché, anche se non ancora del tutto vigile, mantengo intatta tutta la mia capacità di indignazione. Che è tanta… troppa, a dire di mio marito, che mi sente borbottare commenti, lanciare funeste predizioni ed evocare concatenazioni di eventi tra un biscotto e l’altro.

Inizio ad indignarmi dalle prime pagine, quando le metto a confronto e osservo in quanti modi viene riportata la stessa notizia. Poi il mio tasso di indignazione sale, in un crescendo che parte dalle pagine di politica italiana e attraversa quelle di politica estera e poi di economia. Coinvolgo, in questo turbine di pensieri mattutini, anche lui, che mentre si rade o è sotto la doccia si sente rivolgere domande e richieste di opinioni su questo o quel fatto. Finché, stremato da quella che lui definisce la mia vis polemica, non prorompe in un bel: “Ma basta! Non siamo mica da Vespa!”.

Così passo oltre: mi acquieto un po’ alle pagine dedicate alla cultura, guardo distrattamente la cronaca, e mi annoio con lo spettacolo: ma è noia di un attimo, perché arriva giusto insieme all’ultimo biscotto. Si chiudono i giornali e si apre la giornata…

La domenica è un’altra cosa: niente quotidiani, solo il profumo del caffé che si spande per la casa e una bella tavola con tante cose buone, possibilmente home-made. Sono nate così molte mie ricette, per quelle colazioni e quelle merende che da noi sono sempre state importanti almeno quanto i pranzi e le cene.

Queste fette biscottate – un altro dei foglietti del mio archivio – hanno un profumo che non vi farà rimpiangere di far colazione a casa, la domenica. Perché roba così non la trovate mica al bar. E neppure nel salotto di Vespa…

Saluti e baci,

S.

LE FETTE BISCOTTATE SEMI-INTEGRALI

INGREDIENTI

farina Manitoba: 450 gr
farina di grano integrale: 150 gr
zucchero semolato fine: 60 gr
latte: 100 ml
acqua: 150 ml
burro: 30 gr
uova: 1
malto d’orzo: 2 cucchiai
malto per panificazione in polvere: 2 cucchiaini
lievito di birra: 25 gr (un cubetto)
sale: 1/2 cucchiaino

1. Miscelate bene le farine e il sale in una grande ciotola e fate una fontana al centro.

2. Fate intiepidire il latte, poi scioglietevi il malto d’orzo, il malto da panettiere e infine il cubetto di lievito: mescolate molto bene e lasciate riposare finché non si forma una schiuma densa. A parte, fate intiepidire l’acqua e scioglietevi il burro e lo zucchero.

3. Versate il latte con il lievito nella ciotola con la farina e sbattete con forza con un cucchiaio cercando di incorporarne un po’. Lasciate riposare un quarto d’ora.

4. Poi aggiungete l’uovo sbattuto e, gradatamente, l’acqua con burro e zucchero. Quando non riuscirete più a lavorare con il cucchiaio passate alle mani (ma sempre all’interno della ciotola), cercando di far assorbire tutta la farina nell’impasto. Regolatevi un po’ voi sulla consistenza: dovrete riuscire a lavorarlo senza che vi si appiccichi alle mani, per cui aggiungete eventualmente un cucchiaio di farina (o di acqua) alla volta finché la consistenza non vi convince.

5. A questo punto rovesciate l’impasto sul piano di lavoro, dategli 8-9 torciture e sbattetelo con forza ogni tanto. Quando sarà ben liscio ed elastico mettetelo a riposare nella ciotola pulita, ungetelo con un cucchiaino d’olio e sigillate con la pellicola. Fatelo riposare in un luogo tiepido finché non raddoppia di volume (ci vorrà circa un’ora e mezzo).

7. Rivestite di carta forno uno stampo da plum-cake (io ne ho usato uno lungo 32 cm.). Quando l’impasto sarà raddoppiato di volume estraetelo dalla ciotola, sgonfiatelo con il palmo della mano, ricavatene un filoncino cercando di lavorarlo il meno possibile e mettetelo nello stampo, al riparo da correnti.

8. Accendete il forno a 220°. Quando l’impasto avrà superato il bordo dello stampo di 3-4 centimetri infornate per una trentina di minuti (abbassando il forno a 180-200° dopo circa un quarto d’ora). Poi estraete il pane dallo stampo e proseguite la cottura per altri 10 minuti. Fate raffreddare su una gratella da pasticciere e tenetelo lì per almeno 12 ore.

9. Tagliate il pane a fette regolari di 1 centimetro di spessore e fatele biscottare in forno a 180° qualche minuto per parte. Non bruciacchiatele: dovranno solo assumere un bel colore dorato.

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Se la superficie del pane si scurisce troppo durante la cottura…
…aprite lentamente lo sportello del forno e appoggiatevi sopra un foglio di alluminio: svolazzerà un po’ per effetto del calore ma servirà allo scopo.

No tin? No problem!
Queste fette biscottate si mantengono benissimo in una scatola di latta, o anche all’aperto purché al riparo dall’umidità, per diversi giorni. Non preoccupatevi troppo se non avete il contenitore adatto: in genere, non durano tanto… soprattutto se le spalmate di malto, come nella foto.