La crostata di mele e mandorle è di Adriano C.

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La foto non è certo un capolavoro, ma la crostata di Adriano sì! Sfornata a metà pomeriggio e avventurosamente fotografata, con la macchinetta in una mano e la teglia (bollente) nell’altra, quasi sporgendomi fuori dalla finestra per catturare l’ultima improbabile luce sotto la pioggia, a novembre. Ce l’ho fatta…

Sono di nuovo in partenza, con i bagagli ancora da fare e cento cose da lasciare in ordine. Ma per nulla al mondo avrei rinunciato a partecipare oggi a questa iniziativa promossa da Rosemarie & Thyme in favore di Adriano Continisio.

Vittima di appropriazione indebita di questa sua ricetta – pubblicata nel suo blog a Settembre 2007 – Adriano ha raccontato la vicenda in un recente post. Oggi, in contemporanea, moltissimi blog la ripubblicano (con la sua autorizzazione) per sensibilizzare gli utenti della rete rispetto al tema della tutela del lavoro dei bloggers.

Partecipo anch’io, con convinzione e solidarietà per Adriano. Oggi la ricetta è questa sua, e come tale ve la ripropongo.

E’ invece mio il testo della nota a fondo pagina, per dirvi che l’iniziativa “E’ tutta farina del tuo sacco?”, anticipata il 27 Ottobre, è in fase di gestazione.

Buona domenica a tutti!

LA CROSTATA DI MELE E MANDORLE E’ DI ADRIANO C.

INGREDIENTI

400 gr pasta frolla*
4 mele grandi (ca. 600gr al netto degli scarti)
80 gr di zucchero
4 cucchiai di amaretto di saronno
succo di mezzo limone
poca cannella in polvere
massa di mandorle
120 gr uova intere
60 gr zucchero
50 gr farina di mandorle
15 gr farina di mais fioretto
15 gr di fecola
un pizzico di sale
estratto di mandorle
una manciata di mandorle a lamelle
sciroppo di zucchero
marmellata di albicocche

Saltare a fiamma alta le mele sbucciate e tagliate a cubetti, miscelate con il succo di limone e lo zucchero, fino a che non risultino asciutte ma non spappolate. Incorporare il liquore e la cannella e lasciare raffreddare.
Foderare uno stampo da 26 cm e cuocere in bianco per 15 minuti (i primi 10 con carta da forno e riso).
Nel frattempo montare le uova con lo zucchero ed il sale, incorporare delicatamente le polveri e poche gocce di estratto.
Pennellare la frolla con poca marmellata, versare le mele, coprire con la massa e cospargere con le mandorle a filetti.
In forno a 170° per ca. 20 minuti.
All’uscita dal forno lucidare con sciroppo a 30°be.

*Per la pasta frolla
La mia ricetta è questa, dividete per 4 o 5
1000 gr farina 0 biscotto (in alternativa 900 gr 00 e 100 gr fecola di patate), 500 gr burro appena morbido, 250 gr zucchero a velo (200 se utilizziamo il miele), 200 gr uova intere (oppure 150 gr uova e 50 gr di miele d’acacia se vogliamo una frolla morbida), 6 gr di sale sciolto in 20 gr di succo di limone, 6 gr di lievito istantaneo (se utilizziamo farina normale), zeste grattugiate di un limone, 1 cucchiaino di essenza di vaniglia.

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E’ tutta farina del tuo sacco?
Forse qualcuno di voi ricorderà quanto ho scritto nel post dello scorso 27 Ottobre (I miei maritozzi per Adriano) a proposito di un’iniziativa mirante a costituire un archivio delle ricette copiate dai blog e utilizzate a scopo di lucro. Sto predisponendo un breve testo standard che dovrebbe servire a pubblicizzare in maniera dettagliata (ricetta copiata, data, media utilizzato, data di prima pubblicazione da parte dell’autore) gli episodi di “indebita appropriazione” del lavoro dei bloggers. L’obiettivo è quello di diffondere tali notizie in maniera sistematica e tempestiva, creando nel tempo un archivio di informazioni che renda più facile denunciare l’accaduto non solo su media diversi dal web, ma anche – per chi lo volesse – attraverso le vie legali a tutela del diritto d’autore. Molti di voi si sono espressi in maniera favorevole a questa campagna che, come anticipato, si chiamerà “E’ tutta farina del tuo sacco?”. La mia idea è quella di “fare sistema” tra bloggers, per difendere il lavoro che con passione e generosità mettiamo a disposizione di tutti. Sto preparando anche un logo, che diventerà un banner scaricabile. Insomma, da parte mia l’indignazione non è affatto sopita: penso soltanto che queste azioni vadano messe a punto con calma, e non sull’onda del momento, perché dovrebbero servire ad esercitare un monitoraggio costante. Questo perché ritengo che non si tratti soltanto di tutelare il lavoro dei bloggers, ma di una battaglia civile contro ciò che Artemisia Comina definisce, giustamente, degrado culturale.