Torta bassa di ricotta e cioccolato

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Ho deciso: l’anno prossimo mi farò le uova di cioccolato in casa. Perché sono stufa di vedere le facce deluse dei bambini di fronte a quell’orribile oggettistica che vien fatta passare per “sorprese dell’uovo di Pasqua”.

Dove sta scritto che se uno ha tre nipotine femmine e compra tre uova di cioccolato uguali, deve trovarsi nell’imbarazzo di vedersele sfilare davanti con tre orripilanti collane, dei catenacci di plastica similoro con appeso un coniglio-ciondolo così brutto che non l’avrebbero accolto manco nell’arca di Noè? Ogni volta mi dico: “Questo è l’ultimo anno che regalo delle uova di Pasqua!”, ma poi mi fanno capire che a loro l’idea della sorpresa piace ancora tanto… e io ci ricasco.

L’anno prossimo mi attrezzerò alla bisogna: sorprese fatte in casa (ma cosa ci vorrà mai ad infilare delle collane per bambine che abbiano un po’ di garbo?), incarti di velina a colori pastello, nastri di merceria (da riutilizzare per legarsi i capelli) e stampi per uova di cioccolato (magari adesso, fuori stagione, me li svendono pure…).

Così le mie nipoti avranno delle “vere” sorprese e a me resterà solo l’imbarazzo di far fuori tutto il cioccolato che inevitabilmente mi ritrovo in casa dopo le feste.

La nonna ci aiuta, e non poco: è golosissima. Ma non possiamo lasciare solo a lei un compito tanto gravoso: perché al primo matrimonio della stagione le si fermerà in vita quell’abito con la camelia bianca di quindici anni fa, al quale lei tiene tanto.

Così mi ritrovo ogni anno a preparare dei gran dolci al cioccolato, con la scusa di far fuori gli avanzi delle uova di Pasqua che non possiamo far mangiare alla nonna da sola… In compenso lei, quando c’è, si mangia tutti i dolci: ma intanto che lo fa tira indietro la pancia, pensa senza troppi sensi di colpa a quel suo abito di seta con la camelia… e si sente comunque bellissima.

TORTA BASSA DI RICOTTA E CIOCCOLATO

INGREDIENTI

ricotta: 600 gr
uova: 3
zucchero semolato fine: 120 gr
cioccolato fondente: 100 gr
vanillina: una bustina

Accendete il forno a 180° e foderate di carta forno uno stampo a cerniera di 24 cm di diametro.

Fate a pezzetti il cioccolato e tenetelo da parte. Lavorate a crema la ricotta con la vanillina e un cucchiaio di zucchero.

Lavorate a lungo con le fruste elettriche i tuorli con il resto dello zucchero: non smettete finché non li vedete bianchi, spumosi e ben gonfi.

Montate gli albumi a neve ferma (tenete presente che questa torta non ha lievito, per cui se la vostra neve è di quella che pare sciolta al sole… desistete e cercatevi un’altra ricetta).

Unite alla ricotta la crema di tuorli e zucchero, facendo attenzione a non smontarla. Quando l’impasto sarà omogeneo, rovesciatevi gli albumi e amalgamateli al resto con movimenti ampi e lenti, dal bordo verso il centro della ciotola: dovete ottenere un composto leggero e molto spumoso.

Infine, distribuite sull’impasto il cioccolato a pezzetti, mescolate il meno possibile per amalgamare il tutto, rovesciate nello stampo e infornate.

Cuocete per 45 minuti, o finché non vedete la torta di un bel colorino giallo oro. Lasciatela nel forno spento per altri cinque minuti, poi aprite lo sportello e lasciatela lì ancora un po’: si abbasserà pian pianino, senza sprofondare all’improvviso per effetto del brusco cambio di temperatura…

Non mangiatela subito: questa torta di ricotta è di gran lunga migliore il giorno dopo.

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Dedicato alla “Sorelle Nurzia” e a tutti gli amici abruzzesi
Devo essere sincera? Non sono riuscita a trovare delle uova di Pasqua della Sorelle Nurzia. Certo avrei potuto ordinarle per posta, ma sono stata in giro e il rischio di non essere in casa al momento della consegna era troppo elevato.
Per nulla al mondo, però, e per le motivazioni che già sapete, avrei rinunciato a partecipare all’iniziativa di 99 colombe in sostegno dell’azienda abruzzese. Perciò questo è il mio contributo, e spero che nessuno me ne voglia…
Anzi, vorrei ricordare a tutti quanti che – passata la Pasqua e in attesa del Natale (la Sorelle Nurzia produce anche biscotti di ottima qualità) – dovremmo trovare il modo di continuare a sostenere l’economia delle zone colpite dal terremoto del 6 aprile 2009. Come bloggers e come consumatori, qualcosina possiamo farla anche noi: ricordandoci di quanti prodotti tipici di qualità la terra d’Abruzzo è in grado di offrirci.