Et fiat blog!

Posate vintage per la mia cucinaPosate vintage per la mia cucina http://www.fragoleamerenda.it/author/sabrine/

Posate vintage per la mia cucina

Dopo settimane di tormentati pensamenti e notti di sperimentazioni dagli esiti altalenanti, stamattina ho deciso: today is the day! Inizia la mia caduta libera nella blogosfera. Ufficialmente per mettere ordine in quel guazzabuglio di ritagli di riviste e foglietti indecifrabili che mi tiro dietro da anni e che più volte ho provato a trascrivere, senza successo. Quando un anno fa l’ultimo file è svaporato nel mancamento dell’hard-disk l’ho presa come un segno del destino: ho comprato un nuovo Mac e ho accantonato i miei propositi di archiviazione.

Poi però continuo a cucinare e, siccome mi annoio a rifare le stesse cose, capita che me ne inventi qualcuna gradevolmente commestibile. Della quale perdo memoria perché non mi segno mai nulla. Sui foglietti appunto le ricette altrui (che regolarmente modifico); le mie sono frutto di quel che trovo al mercato, della voglia di stare ai fornelli e del guizzo creativo estemporaneo che è per me il vero divertimento dello stare in cucina. Dunque, per quando il piatto è pronto non è detto che mi ricordi cosa ci ho messo dentro. Così è affiorata l’idea della “soluzione blog”: immune dai collassi della tecnologia di casa, ma anche da quella trasandatezza nello scrivere che contraddistingue gli appunti presi al volo.

Qui finisce la motivazione ufficiale – che pure esiste ed è la molla prima – e inizia quella che ancora un po’ mi sfugge: perché so bene che archivi ordinati di ricette possono prender vita anche con carta e penna, in perfetta solitudine.

Mi incuriosisce e mi intimorisce, di questa nuova avventura, la possibilità di interagire con persone che non conosco e con quelle che amo ma sono distanti (mamma, finalmente avrai la ricetta dei tartufini di formaggio…). Ma soprattutto mi appassiona l’idea di ricostruire, documentando quel che avviene in cucina, un pezzetto di storia di casa nostra.

Perché in fondo questo mio temerario esercizio di tastiera e fornelli è dedicato a tutti quelli con i quali mi piace stare a tavola. A mio marito, cavia imperturbabile dei miei esperimenti. A mia madre, cuoca straordinaria e inarrivabile. A mio fratello e mia sorella, con i quali ho trascorso indimenticabili pomeriggi d’ozio mangiando piselli crudi nell’orto in fondo al giardino, a piedi scalzi. Ai miei nipoti. E soprattutto ai miei figli, i miei più autorevoli critici: pensando a loro è venuto il titolo di questo blog.

Ora – anche per non prendermi troppo sul serio – un paio di avvertenze mi sembrano doverose, visto che se uno scrive in Internet corre il rischio che a leggere ci sia qualcun altro oltre ai parenti stretti.

Primo: non sono “una gourmet a tempo pieno”. Diciamo che quando cucino lo faccio con passione, e mi diverto. Dunque: non sforno piatti innovativi a ritmi incalzanti da programma televisivo.

Secondo: amo sperimentare ma le contaminazioni “ad ogni costo” non sono nelle mie corde, per cui se siete in cerca di emozioni forti del genere “vermicelli alla liquirizia in salsa di spada con fave di cacao” temo di non essere il vostro tipo…

Terzo (sì, va bene, avevo detto un paio): non sono una fotografa, neppure dilettante. Ci ho messo un sacco di tempo a capire come funziona la macchinetta digitale e francamente non posso chiedere di più a me stessa.

Fine dei preamboli. Adesso, con incosciente levità, spicco il salto verso la mia caduta libera. E consapevole dei rischi opto per un inizio che mi garantisca un atterraggio “morbido”: muffins!