I biscotti della Brigitta

http://www.fragoleamerenda.it/author/sabrine/

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Se non conoscete la Brigitta in questione cambiate subito pagina: questo blog non fa per voi. E mi scuserete se sono un po’ tranchant, ma l’entusiasmo con il quale avete accolto l’idea della mia strampalata raccolta mi sta restituendo un orgoglio disneyano che mai avrei immaginato di avere…

Dunque, per chi non lo sapesse (o avesse bisogno di rispolverare certe basilari nozioni) la Brigitta in questione era un’aspirante “fidanzata di miliardario” d’altri tempi, un’eterna signorina d’antan, perennemente concentrata sull’unico obiettivo della sua vita: farsi sposare da Paperon de’ Paperoni.

Era un personaggio un po’ ai margini, in quella Paperopoli affollata di primedonne, e non è che la amassi con particolare trasporto: io, che sognavo di diventare come Walter Bonatti e mi immaginavo in braghe corte e scarponi a zonzo per il pianeta, faticavo a immedesimarmi in una “stagionata zitella suo malgrado”, mielosa e adulatrice perché incondizionatamente protesa verso l’oggetto del suo amore.

Eppure, a ben vedere la povera Brigitta aveva una sua femminile dignità, un innegabile zitellesco decoro: a parte un paio di vistosi orecchini e una cotonatissima coiffure biondo platino, era sempre in dolcevita, e tutti i suoi artifici si risolvevano in ore e ore in cucina, a spadellare per tentar di prendere il suo amato per la gola. Quasi un modello di monacale sobrietà, lontano anni luce dal prototipo della cacciatrice di dote in voga oggi. Ma quelli erano altri tempi, e anche i miliardari erano di ben più austeri costumi: si limitavano a regolari tuffi tra dollari e dobloni, in perfetta, dorata solitudine…

P.S. Visto che si tratta di festeggiare un libro, l’impaginazione della ricetta è fedele all’originale, tratto da “Manuale di Nonna Papera“, Ottobre 1970, Arnoldo Mondadori Editore, Milano.

 

I BISCOTTI DELLA BRIGITTA

Che cosa occorre:
gr 120 di burro; gr 75 di zucchero al velo; una bustina di zucchero vanigliato; un uovo; gr 200 di farina; un pizzico di sale; qualche cucchiaio di cacao

Come si procede:
Fate la pasta (*), lasciando da parte l’albume, dividetela in due parti e a una delle dua aggiungete il cacao (**). Fate due palle e lasciatele riposare per mezz’ora al fresco.

Riprendetele, e tiratele separatamente formando un quadrato largo circa cm 20 e spesso circa mezzo. Sovrapponete il quadrato bianco a quello nero e arrotolate il tutto come un salame, piuttosto strettamente, lasciando al fresco un’altra ora (***).

E’ giunto il momento di “affettare” il salame: ciascuna fettina sarà un biscotto, che va messo sulla lastra imburrata del forno (****). Lasciateli cuocere a 170° circa per 10 minuti, poi toglieteli dal forno, spennellateli immediatamente col bianco d’uovo sciolto con un po’ d’acqua, e inzuccherate. Pazienza, lasciateli almeno raffreddare!

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Note (le mie) alla ricetta:

* la pasta in questione è ovviamente una frolla e come tale va fatta. La ricetta originale rimanda alla pagina del Manuale dedicata all’argomento, che ometto. In definitiva, dovete semplicemente impastare la farina setacciata con l’uovo, il burro a pezzetti, lo zuccchero, la vanillina e il sale. Non impastate troppo a lungo, ricavatene una palla e mettetela in frigo, coperta, per mezz’ora.

** io ci metto anche un paio di cucchiai di latte per renderla della stessa consistenza dell’altra metà

*** avvolgetelo nella carta forno che avete usato per stendere una delle due sfoglie (scordatevi di riuscire a stenderle bene se non tra due fogli di carta…), poggiatelo su un tagliere e tenetelo in frigo

**** ai tempi di Nonna Papera la carta forno non l’avevano ancora inventata: adesso sì, per cui non mi sogno di imburrare la lastra…

Dei possibili impieghi dei Biscotti della Brigitta
Sbagliereste – e di grosso – a pensare che questi siano solo dei buffi dolcetti destinati ai bambini. Non v’inganni il loro aspetto “girelloso”, che pare un disegno di lecca-lecca fatto apposta per far contenti quegli eterni indecisi tra la vaniglia e il cioccolato: questi sono biscotti seri, friabili e buonissimi, con un profumo che farebbe andare in estasi chiunque.
Nel caso aveste un potenziale fidanzato – Paperone o Paperino, fate voi – che non si decide a capitolare, invitatelo a un brunch domenicale chez vous e fatevi trovare con i biscotti infornati. Abbiate l’accortezza di aprire 10 secondi lo sportello del forno prima di farlo entrare, per consentire al profumo di spandersi per la casa. Al momento del caffè, mettete sul vassoio, accanto alla sua tazza, un biscotto poggiato su una dedica, scritta a mano con amorosa grafia: “Sarò la tua Brigitta, per sempre…”.
Se non capitola così, può solo essere a dieta: fatevene una ragione, liquidatelo con una scusa e invitate il vostro miglior amico per un té delle cinque. I biscotti saranno ancora buonissimi, il profumo si sarà solo affievolito, e voi potrete godervi quel documentario sui delfini che vi vergognereste di guardare con qualsiasi altro uomo.

Le ricette di Nonna Papera: 40 anni dopo
Ringrazio tutti coloro che hanno accolto con entusiasmo la mia iniziativa: la raccolta di ricette dal Manuale di Nonna Papera, che ho promosso per festeggiare i 40 anni dell’edizione italiana, sta raccogliendo molte adesioni. Ricordo a chi volesse partecipare che il Regolamento è disponibile nella pagina apposita (nella quale vanno scritti eventuali commenti con richieste di informazioni).

A differenza dei biscotti…
…la foto, invece, è schifosetta: ma senza luce (causa perdurante grigiore meteo) e con i miei modestissimi mezzi… mi dite voi come si fa? Chiedo venia. In attesa del sole, fatemela passare, please